Roma, 3 Gennaio 2014
DA:Pietro Sabato, Presidente
Nazionale del Partito Italiano Nuova Generazione.
A: Rai Uno Trasmissione: La
Vita in Diretta, alla Cortese attenzione della Conduttrice, Signora Paola Perego
A: Ansa ed ai maggiori quotidiani Nazionali ed Internazionali.
C.P.C.: RAI UNO, al ragazzaccio del rione San Giovanni, Dott, Flavio Insinna,
Trasmissione: “ Affari Tuoi”
Oggetto: Con domande sospette, dirette
alla Signora Paola Perego: l’astrologo che ieri
Giovedì 2 Gennaio che è stato ospite nel Suo spazio, e che ha predetto il
futuro di tutti i segni zodiacali, per caso è un cittadino Kazako? Altra domanda incalzante: Quindi è vero che
l’intendo di questo astrologo era quello di
soffermarsi sul segno dell’ariete, puntualizzando di avere le corna, per
inviare al sottoscritto, del segno dell’ariete, un messaggio subliminale? Quindi questo signore è oppure non è un Kazako?
Vorrei tanto che il Suo collega maschietto Franco Di
Mare mi facesse un cenno con la testa, durante la trasmissione di questo
pomeriggio, se Sì, gesticolando con la testa verso il basso, no verso l’alto.
Grazie Signora Perego, altrimenti non mi farà dormire
questa notte.
NOTA IN
OGGETTO: Per La Storia: dopo aver inviato questa E mail verso le ore 13,00 in data odierna, successivamente dopo alcune ore
esattamente alle Ore 15,30 all’inizio della messa in onda della Vita in
Diretta, ovvio, sempre in data odierna, ho ricevuto il messaggio subliminale
positivo dal conduttore Franco Di Mare. Quindi sono
stati confermati tutti i miei sospetti. Ringrazio la Signora Perego e il Dott. Franco Di Mare, quindi, sarò
costretto a modificare il titolo:
Mucci, mucci, sento odor di Kazakucci…
Quindi è stata
confermata la presenza del Kazako in Trasmissione.
Egregia bella Signora Perego,
spero che Lei sia stata informata della mia brillantissima operazione
Salomonica, che in seguito alla mia Denuncia, e con la collaborazione di
tantissimi personaggi, politici e non, ha portato alla liberazione della
Signora Kazaka, Alma Shalabayeva
e Sua Figlia, ovviamente con la decisiva collaborazione e direi alquanto tempestività messa in atto, dal PM Dott. Eugenio Albamonte della
Procura di Roma, che in 23 giorni sia riuscito a portare a casa Nostra, queste
due persone innocenti, prigioniere in Kazakistan.
Aggiungerei, una vera e propria alzata di chiappe
sensazionale e velocissima, mai registratasi nella storia della nostra
lentissima Giustizia.
Egregia Signora Perego,
fatta questa premessa, ho il sospetto, che il signore
astrologo che ieri durante il Suo spazio televisivo, era presente fra i suoi
ospiti, il cui nome mi sfugge, un bel giovanotto, molto forbito nel suo
italiano, ma dai lineamenti del viso, non mi è sembrato un europeo, bensì un
asiatico. Quindi collegando le corna dell’ariete proferite dall’astrologo,
suppongo sia stato un messaggio subliminale indirizzato al sottoscritto, e
collegando il tutto, con i fatti recenti che hanno determinato la liberazione
della Signora Kazaka, ho il sospetto che le mie
originali performance non siano state ben accettate dalla controparte Kazaka, soprattutto con il conseguente contorno, cioè, determinato dalla mia lettera segreta inviata in Rai,
alla cortese attenzione del Dott. Flavio Insinna, il Presentatore della trasmissione, “Affari Tuoi”,
peraltro originario giovinastro del
Rione San Giovanni di Roma, d'altronde come lo è stato il sottoscritto tanti
anni fa, dove appunto ho trascorso tutta la mia giovinezza tra il Bar Pompi di
via Albalonga, con i miei coetanei di Via Ceneda, Via Domodossola, Via Statonia
e Piazza Tuscolo, quindi data questa vicinanza etnica
popolare, con il Flavio Nazionale, mi ha permesso di esagerare nel mio scritto,
ma più che altro è stato uno sfogo tra due vecchi amici di rione, usando il
consueto linguaggio confidenziale poco forbito, sebbene il sottoscritto
settantunenne sia più avanti con gli anni rispetto a Flavio, ma diciamolo,
siamo legati dal nostro DNA di ragazzacci del rione San Giovanni.
Dopo questa esaustiva
prefazione, alcuni minuti fa telefonando in Rai alla Redazione della Vita in
Diretta, ho saputo il nome dell’astrologo, che ieri era presente durante lo
spazio della Paola Perego, e quindi rivolgendomi
direttamente al Dott. Antonio Capitani, sebbene dal
nome Italiano, ma suppongo dai suoi lineamenti esotici, abbia origini di sangue
Blu Kazako, la domanda sorge spontanea: Egregio, è
vero o non è vero che ieri, soffermandosi sulle corna dell’ariete ha voluto
inviare un messaggio subliminale al
sottoscritto nato il 10 aprile, nel 1942, quindi un Ariete Doc?
Pertanto per sdrammatizzare tutta questa vicenda,
vorrei raccontare un aneddoto descritto nel mio libro sceneggiatura del Film: Maccarolo… Politico da Sempre… nelle scene : dalla n. 103 alla scena 107, dalla pagina, 134 alla
pagina n.138, il tutto calzerebbe con il modo originale
di come sia avvenuta la liberazione della Shalabayeva,
per confrontarla a ritroso con un altro episodio dove emerge la stessa
genialità di questo ragazzaccio di 40 anni fa.
Egregia Dott.ssa
Perego, stiamo parlando del libro sceneggiatura
appena sopra menzionato, che in Rai è conosciuto, recentemente e stato inviato
anche alla Direzione Rai, alla Cortese Attenzione della Dott.ssa
Anna Maria Tarantola, non facciamo gli gnorri, quindi
in vostre mani, ripeto, le scene sono descritte da pagina n. 134 alla138.
Di seguito il dipanarsi del fatto, veramente originale
ed ingegnoso per vincere nella vita, ad ogni costo, aggiungendo che a volte pur
sbagliando per aver valicati i limiti dell’etica, “il fine giustifica i mezzi”.
Buona lettura…
Concludo, invitando l’astrologo Dott.
Antonio Capitani di replicare se lo terrà opportuno, ci terrei tanto conoscere
le Sue origini e sapere se i miei sospetti sono stati giustamente evidenziati.
Inoltre augurandomi che l’ambasciatore Kazako, Andrian, si sia pentito da quella orrenda
iniziativa, perpetrata nel mio Paese.
Cordiali Saluti, Buon Anno, di seguito l’allegato
promesso…
Pietro Sabato
PIETRO
(Parla a voce alta )
Oggi
sono in vena di scrivere, quest’ultimo giorno di
convalescenza lo vorrei dedicare alla politica, sento l’ispirazione di scrivere
una bella letterina al Sindaco Veltroni, per chiedere
i finanziamenti per il prossimo Carnevale.
Egregio
Sig. Sindaco, in previsione del prossimo carnevale
vorrei chiederle un piccolo finanziamento per l’acquisto di nuove maschere
allegoriche…
La
MDP dissolve
sul P.P di Pietro davanti al computer.
104 - INTERNO CASA –
GIORNO
Sono
passati trenta giorni, Squilla il telefono è il Comune di Roma, la segreteria
del Sindaco convoca Pietro in Campidoglio il giorno 8 ottobre alle 10,30.
105 - SCALINATA CAMPIDOGLIO
MATTINA.
Pietro
è elegantissimo. Sale la scalinata come se andasse a sposarsi. Arriva davanti
all’ingresso.
USCIERE
Buongiorno,
desidera?
PIETRO
Buongiorno,
ho un appuntamento alle 10.30 con la dottoressa Paglione.
USCIERE
Signor
Sabato, mi dispiace. La Dottoressa Paglione è uscita.
Ha detto che
non sa a che ora torna.
PIETRO
Strano,
mi ha telefonato circa 5 giorni fa e mi ha confermato l’appuntamento per questa
mattina, Va bene l’aspetterò qui, tornerà prima o poi.
Dopo
circa un’ora passa Leo Gullotta, Pietro gli va
incontro, si presenta e gli parla subito della trasmissione Scherzi a Parte,
dove si fanno scherzi troppo pesanti. Anche l’attore è stato pesantemente coinvolto, trovandosi
nel proprio garage di fronte ad una tigre, fortunatamente ben assicurata con
guinzaglio. Pietro spiega di aver fatto un esposto alla procura della
Repubblica, affinché questi scherzi siano più contenuti, e fatto sospendere per
un lungo periodo tale trasmissione. L’Attore risponde alzando le spalle e
salutandomi, come a voler dire, non si sputa nel piatto dove si mangia.
USCIERE
Signor Sabato venga con me, l’ accompagno in sala d’attesa così almeno
potrà sedersi. Pietro entra in una saletta e l’usciere chiude la porta dietro
di sé. Pietro però la riapre per non sentirsi isolato e per poter curiosare un
po’. Infatti subito dopo vede passare Maurizio
Costanzo.
PIETRO
Signor Costanzo, signor
Costanzo
Costanzo
non lo sente e Pietro lo chiama con voce più alta. Niente da fare. Allora
PIETRO
Dottor
Costanzoooo!!!!!
Voce
Narrante
Questa
volta il Dott. Costanzo, si gira e fa un cenno di
saluto, rispondendo, salve.
Dopo
circa un’ora passa Gigi Proietti. Pietro è felice di vederlo perché è un suo
grande ammiratore. Si avvicina a lui e lo saluta stringendogli la mano. Mentre rientra nel salottino sente qualcuno che lo chiama.
LO
STESSO USCIERE SI RIVELA VECCHIO AMICO DI PIETRO
Ma tu sei Pietro Sabato, ti ricordi di me? Tu mi
hai insegnato a giocare a ping pong
nella sala giochi del napoletano, a Piazza Dei Re di Roma. Dio mio, saranno
passati 30 anni. ah Piè! So Giorgio, Straccaletto. Te ricordi qua bravata
ad Ostia quanno in cinque nda
cinquecento amo fatto a gara co a seicento der Topone?
La
MDP stringe in P.P. su i due amici. Si abbracciano, Dissolvenza.
106 - INIZIO FLASHBACK -
ESTATE 1970 - PIAZZA DEI RE DI ROMA –
NOTTE.
Pietro
ed alcuni amici stanno giocando a pallone sulla strada antistante alle proprie
abitazioni. A quell’ora la piazza è ormai deserta. Ad
un certo punto il Topone, uno del gruppo, fa una
proposta.
TOPONE
Sentite
ragazzi, vogliamo
andare a prendere il caffè ad Ostia.
Tutti rispondono, va bene
TOPONE
Allora organizziamoci,
mentre io vado a fare benzina, tu Pietro carica la tua squadra nella tua cinquecento e incamminati, io poi vi raggiungo.
Nasce un piccolo
diverbio ironico
PIETRO
Ha parlato il ferrarista, guardatelo ha appena una
vecchia seicento.
Tutti ridono divertiti
per la battuta di Pietro.
TOPONE
Andate, andate avanti.
Pietro, vedrai che arriverò prima del tuo bicilindrico.
Per rendere più comica
la sua battuta, il Topone gesticola con gli indici e
alternando il movimento delle mani, simulando il meccanismo dei due cilindri
del motore della piccola Cinquecento, e riesce come
Pietro a suscitare ilarità fra gli amici. Uno pari, la battaglia ha inizio.
PIETRO
Allora, io ti dico,
che se mi dai questo vantaggio, e quindi, nel caso dovessi
arrivare dopo la tua Ferrari, pago il caffè per
tutti.
TOPONE
Io invece, sono così
sicuro di vincere, che se dovessi arrivare per ultimo,
scommetto la pizza per tutti.
PIETRO
Ragazzi rigirate sottosopra il Topone e
accertatevi che ha i soldi per pagare la pizza a tutti quanti, se non mi
sbaglio siamo in dieci.
TOPONE
Calma …calma… ragazzi, non c’è bisogno, ecco i soldi.
Voce Narrante
Il Topone
spavaldo tira fuori dalla tasca 15.000 Lire e li
sventola sul viso di Pietro.
Subito dopo, quando
tutti prendono posizione nei due autoveicoli, 5 persone per parte, si da il via alla scommessa. Tutti i ragazzi sono eccitati
per la posta in palio dei due piloti, soprattutto, gli occupanti della
cinquecento, che esortano Pietro a mettercela tutta, più di tutti Straccaletto, secco come un chiodo, era
seduto sul sedile posteriore con gli altri due amici.
Ma dopo circa 15
minuti, il Topone raggiunge Pietro sulla
Cristoforo Colombo, all’altezza della residenza estiva del Presidente
della Repubblica SARAGAT , è la desolazione totale per gli occupanti dell’auto
di Pietro.
Il Topone,
riconosciuta la cinquecento di Pietro, prima di superarla, inizia a
strombazzare, a quell’ora e in quei tempi la Cristoforo Colombo era deserta e buia, e la strada non
era illuminata, e quella serata in particolare, vigeva solo un cielo stellato,
privo dai raggi lunari.
Quindi, la cinquecento
viene affiancata dalla seicento, ed inizia il flagello
verbale gesticolato, con le dita, ed il Topone, con
ironia, simulava il sorpasso, restando invece affiancato alla cinquecento, e
gli occupanti della seicento, insistentemente continuavano imperterriti a
gesticolare e in coro gridavano in modo ironico:
Il TOPONE E I SUOI
OCCUPANTI
Bicilindrico.. Bicilindrico…hai perso la scommessa
Subito dopo il Topone, viste le luci di un’autovettura che sopraggiungeva
alle sue spalle, per evitare il peggio, si decide a sorpassare la cinquecento,
e spavaldamente dice a Pietro:
TOPONE
Ciao bicilindrico, ci
vediamo sulla rotonda.
La macchina del Topone con una accelerazione si
allontana nel buio. E c’era anche buio nell’animo di Pietro e compagni, la
scommessa era ormai persa, dopo qualche minuto, quando ancora si scorgevano le
luci di posizione della seicento del Topone, Pietro ha una pazza idea e senza consigliarsi con
gli occupanti, pensa di vincere la scommessa spegnendo immediatamente le luci
della cinquecento, e come prima accennato, essendoci un buio pesto, Pietro si
fa guidare dalla linea gialla della corsia d’emergenza.
A questo punto, tutti
gli occupanti si ribellano, intimando Pietro a riaccendere
subito le luci, e Straccaletto allarmato, si esprime
così:
STRACCALETTO
Pietro, cosa fai sei
ammattito, ci vuoi fare ammazzare tutti per non pagare
un caffè?
PIETRO
Ragazzi, vi prego di
stringere le chiappe e di non fare la cacca in macchina, ma io penso proprio di
vincere questa scommessa.
TUTTI IN CORO
Come?
PIETRO
Ao me
sembrate dei cartoni animati, State a vedere e non piagnucolate.
Tutti impauriti
zittiscono, chi si fa il segno della croce, chi impreca il proprio Santo, e chi
si tocca le parti basse, intanto le luci di posizione
della seicento si fanno sempre più vicine, sempre più vicine, quando
all’altezza della fine del caseggiato di Casal Palocco,
( Fatalità dove oggi abita la Shalabayeva liberata) tutti
scorgono le luci di posizione della Seicento del Topone,
che era proprio ferma nella corsia d’emergenza ad aspettare, preoccupato per
gli occupanti della cinquecento, invece, all’interno della piccola autovettura
scoppia una gioia smisurata.
Pietro, a questo punto
per essere leale, venti metri prima di sorpassare l’auto ferma del Topone accende i fari ed esorta i
suoi amici a fare baccano e farsi riconoscere, questa volta gesticolando nel
loro stesso modo, con una variazione, con il dito medio riverso verso l’alto,
invece degli indici, ormai manca appena un chilometro al traguardo
Superata l’auto ferma
del Topone, tutti i passeggeri si affacciano dal
tetto aperto della cinquecento e fanno cenni di vittoria.
Il Topone
intanto si affanna a ripartire imprecando:
TOPONE
Questo figlio di …….. mi ha buggerato, porca vacca non posso pagare la pizza a
tutti per un atto di coscienza.
Voce Narrante
intanto il Topone si affretta a rientrare in macchina, mette in moto
la seicento, con la speranza di superare la 500, ma non c’è più strada da
percorrere, Pietro vince la gara tagliando per primo il traguardo prefissato,
solo per una decina di metri.
Scendendo dalla
macchina i due piloti si abbracciano
PIETRO
Caro Topone, mi devi perdonare se per vincere la gara ho dovuto
scovare nei tuoi sentimenti.
TOPONE
Bravo Pietro, una ottima strategia, hai giocato sulla mia buona fede. Hai
vinto.
Tutti si congratulano
con Pietro per la sua originale strategia, e Pietro, rivolgendosi ai suoi amici
conclude:
PIETRO
Visto ragazzi, se l’ homo sapiens in ogni azione conflittuale vestisse i panni
dell’avversario, si risolverebbero tutti i problemi del mondo, quindi questa
notte io ho vinto la battaglia, invece la guerra, in questo caso l’ ha vinta il
Topone, sebbene sarà lui a pagarci la pizza.
Veramente grazie, per il tuo nobile comportamento, amico mio.
Voce Narrante
Tutti si congratulano
con il Topone che invece di assicurarsi la vittoria,
ha atteso i suoi amici, preoccupato, pensando ad una avaria
del motore oppure a qualcosa di peggio.
Tutti vanno in
pizzeria. Fine del Racconto
Dissolvenza. La MDP ( la macchina da Presa) sul volto di Pietro in Campidoglio
insieme a Straccaletto. I due ridono dandosi
una pacca sulle spalle.
FINE
FLASHBACK
107 - INTERNO CAMPIDOGLIO
GIORNO
PIETRO
Caro Giorgio, detto straccaletto eri magrissimo 30
anni fa, sicuramente io non ti avrei riconosciuto. Si diventa vecchi senza
accorgersene. Non puoi immaginare quanto sono contento di averti incontrato e
di aver spolverato i nostri ricordi di gioventù.
STRACCALETTO
Pietro,
dai vieni con me. Mentre aspetti la Signora Paglione
ti faccio visitare il Campidoglio, prima però andiamo al bar che ti offro un
caffè. E’ il minimo per un amico che non vedo da una vita.
MDP
segue i due amici che vanno al bar e poi si aggirano nei saloni del
Campidoglio. Alla
fine tornano nella sala d’attesa.
STRACCALETO
A
Piè aspetta qui mo che vedo arrivà a signora Paglione
te chiamo, se vedemo dopo,
intanto damme er bietto tuo da visita così t’organizzo na
tavolata cor topone e l’artri
amici.
Voce
Narrante
Dopo
circa un’altra mezzora d’attesa
STRACCALETTO
(Giorgio)
A
Piè namo a dottoressa Paglione è tornata, viè co me.
La
MDP segue Pietro che si dirige con Giorgio nell’ufficio della dottoressa
Paglione.
108 - INTERNO UFFICIO
DOTTORESSA Paglione
La
Dottoressa sta parlando con un il suo superiore, Straccaletto detto Giorgio bussa alla porta, si affaccia
dopo essere ricevuto.
STRACCALETTO
detto Giorgio
Dottoressa
Paglione, il signor Pietro Sabato è qui. Sono circa quattro ore che aspetta.
Voce
Narrante
Intanto
Giorgio si congeda da Pietro strizzando gli occhi, dicendo: se vedemo ciao Piè
Pietro
lo saluta, questa volta con il suo vero nome ciao Giorgio a presto.
Fine dell’Episodio
Ovviamente il dialogo con la signora Paglione, si concluse con un secco no, per i finanziamenti del carnevale.
Il sindaco Veltroni, successivamente
promosso al merito dal sottoscritto con il nomignolo di Primo Moschettiere di
Roma, con tanto di foto allegorica stampata in prima pagina di copertina,
appunto del libro sceneggiatura: “ Maccarolo…. Politico
Da Sempre…”
P.S. : Nota di rilievo:
sebbene vinsi la scommessa, per quella sconsiderata bravata, in quanto come
primo pilota responsabile di cinque persone, incluso il sottoscritto, a bordo
di una piccola 500 giocai d’azzardo, mettendo a repentaglio la vita di tutti
noi, considerando che era una serata d’estate stellata, ma priva di luna,
quindi regnava un buio pesto, in quanto in quei tempi la Cristoforo Colombo non
era illuminata da alcun lampione.
Per volere divino salvammo la pelle,
ma ricordo che il giorno successivo portai la 500 dal meccanico, perchè fusi il motore.
Considerazione: nessun pentimento, avrei sempre
preferito vincere la scommessa, all’esborso della esosa
riparazione della mia 500. Ebbene, anche in questi
giorni, per fatalità, dopo 44 anni, si è prospettata un’altra scommessa, recandomi
in Tribunale per andare in soccorso alla Signora Alma Shalabayeva,
ma il traffico di questi giorni festivi, mi ha fatto bruciare la guarnizione
della testata della mia vecchia auto. La morale ci insegna
che anche ai furbi buoni tocca pagare pegno, per queste bravate, la cui penale
che ci riserva, è sempre la stessa, quella di restare sempre squattrinati, in
brache di tela, e soprattutto ignorati da tutti, ma speranzosi di essere
ricordati dalla STORIA.
Di nuovo Buon 2014 a tutti.
Pietro
Sabato