Roma,
30, Luglio 2012
DA:
Pietro Sabato, Presidente Nazionale del Partito Italiano Nuova Generazione.
A:
ANSA
C.P.C.: Magistrato Dott. Antonio Ingroia, Palermo a mezzo ANSA
Oggetto:
E’ lutto per la Magistratura Italiana e per le Istituzioni Italiane, per la
Scomparsa del Magistrato
Loris D’Ambrosio.
La scomparsa del Magistrato Loris
D’Ambrosio.
Egregie
amiche ed amici della rete, avrete sicuramente notato che in questo mese ho
tartassato al più non posso la Giustizia Italiana e qualche Magistrato di troppo,
ma di fronte alla scomparsa del Magistrato Loris D’Ambrosio, devo
necessariamente esprimere la mia opinione, paragonando questa incresciosa
storia con un aneddoto famigliare, riferito ai miei Genitori, da tempo
scomparsi. Mi scuso anticipatamente per l’ironia che segue, certamente è fuori
luogo con l’oggetto luttuoso che sto per commentare,
ma a volte queste situazioni miscelate con un pizzico di ironia restano più
impresse.
Ebbene,
mia Madre Nicoletta, dopo la scomparsa di mio Padre Vito, avvenuta dopo
cinquanta anni di matrimonio, mi fece una confidenza, circa un episodio di appunto cinquanta anni fa, riferito al comportamento
libertino di quel birbaccione di mio Padre, che il giorno del loro matrimonio,
aprì le danze con sua cugina e non con la sua legittima sposa. Non c’è cosa più
divina che fare all’amore con la propria cugina.
Mia
madre dopo tanti anni non si era fatta una ragione.
Quindi,
lo stesso ha fatto dopo venti 20 anni il Magistrato Antonio Ingroia,
da Palermo, rievocando il passato. Questa è la dimostrazione della precarietà
della Giustizia Italiana, che invece di risolvere i problemi del giorno ed i
relativi arretrati, cioè, circa 8.000.000 di cause
civili, e 4.000.000 di cause penali, si ritorna indietro rievocando il passato.
Dopo
questa prefazione, vorrei approfondire il discorso, dicendo cosa penso di
questa incresciosa vicenda, a prescindere dalla dinamicità dei fatti accaduti vent’anni fa, siano essi stati rei o meno, sostituendomi
alle persone coinvolte in questa situazione, così come si dice, che sia stato
coinvolto anche il Presidente Giorgio Napolitano, e
L’On. Mancino, nel lontano 1992, quindi mi sostituisco
a tutto raggio a questo esemplare e nobile Triunvirato.
Ebbene
puntualizzare che in Italia non c’è la pena di morte, perché se ci fosse stata,
una volta tagliata la testa a questi personaggi mafiosi, non avrebbero potuto
fare alcun ricatto, poiché passati ormai a miglior Vita.
Ma
purtroppo la pena di morte è stata da tempo debellata
nel nostro Paese, quindi la situazione si capovolge ed ad essere ricattati sono
le Istituzioni, che contro un nemico invisibile, è costretto a patteggiare ed a
chinare la testa, per il bene dei
cittadini, cioè evitando stragi e quant’altro. Se la
mafia mi chiedesse, di abolire il 41 Bis, il carcere duro, pena stragi di innocenti in luoghi sconosciti, e quindi incontrollabili
dallo Stato, il sottoscritto subito senza pensarci due volte per il bene dei
cittadini mi calerei subito le brache, anzi avanzerei loro una allettante
proposta, però prima di renderla pubblica, vorrei fare una breve premessa.
La
mafia, mettiamocelo bene in mente ormai non costituisce più una
associazione a delinquere di stampo mafioso, poiché è da secoli
insediata nel nostro Paese, quindi, dobbiamo considerarla come un altro Stato
che ci fa la guerra da anni, ed in guerra è permesso alzare la bandiera bianca
e trattare tregue e quant’altro con il nemico.
Ed
ecco a voi la mia proposta: addirittura il sottoscritto avanzerebbe questa idea indirizzata alla Mafia, sembrerebbe quasi uno
spot pubblicitario, cioè:
Invece
di investire i tuoi loschi guadagni in imprese presta nome, investi sul tuo
futuro, perché, prima o poi sarete tutti assicurati
alla giustizia, elargendo allo Stato somme di denaro per assicurarvi una
detenzione migliore, in strutture più a misura d’uomo, con la possibilità di
ricevere in ambienti più accoglienti i tuoi cari nei fine settimana e nelle
feste comandate. IBAN 98765432 Banca Saturday SRL. Ovviamente si scherza, sono dati maccheronici.
Concludo,
sembrerebbe paradossale questa idea, ma viste le situazioni delle nostre
carceri, che non sono certamente accoglienti, per lo Stato potrebbe rivelarsi
un buon affare, non c’è tanto da meravigliarsi, al giorno d’oggi tanta gente ancora
in vita prenota il proprio loculo al cimitero, quindi, perché non assicurarsi
una vita migliore nel carcere a vita?
Egregio
Magistrato Antonio Ingroia, questi sono i veri
problemi dell’Italia e non quelli rivendicati da Lei, dopo vent’anni.
Sicuramente
avrà sulla coscienza una Persona perbene.
Di seguito alcune notizie rilevate dalla
rete: Ingroia: "Siamo pronti a fermare l’inchiesta se sulla
trattativa c’è la ragion di Stato"
Cioè, il segreto di Stato.
Tutto fumo e niente arrosto, Intanto una brava persona è morta di
crepa cuore.
Cordiali
Saluti
Pietro Sabato
P.S.: Vorrei
rivolgere una domanda al Magistrato Antonio Ingroia,
se il caso del rapimento del Carabiniere rapito nello Yemen,
alcuni giorni fa, fosse affidato a Lei, pagherebbe il riscatto richiesto di
70.000,00 $, per la Sua liberazione? Secondo Lei per 70.000,00 $ vale la pena
salvare una vita umana? Tratterebbe con i rapitori, sebbene terroristi?
Suppongo sia una domanda, che non riceverà mai una risposta.