Roma, 31 Dicembre 2014, Finito di assemblare tutti gli articoli all’alba delle ore 7,00.

 

DA: Pietro Sabato, Presidente Nazionale del Partito Italiano Nuova Generazione, alias, il FACTOTUM dell’ITALIA, cioè: che si sappiano d’ora innanzi le credenziali dello scrivente:  elencherò le maggiori, cioè: Il vero Promotore della liberazione della Signora Alma Shalabayeva e della Sua figlioletta dagli arresti domiciliari in Kazakistan, e di averLe riportate nel nostro Paese, senza colpo ferire, il tutto è riscontrabile nel mio sito web con prove incontrovertibili e tanto altro che non posso rivelare, perché molto compromettenti per la mia incolumità fisica. Trattasi di soluzioni valide dettate dal sottoscritto, attualmente al vaglio delle Istituzioni.

Ed alcune recentemente già approvate e messe in atto, tra cui:

è ormai notizia ufficiale, grazie alla relazione dello scrivente di 39 pagine del 19 settembre scorso, divulgata ai quattro venti, inviata all’ANSA, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ed al Presidente del Consiglio Dott. Matteo Renzi, gli stipendi degli 8.677 Magistrati coadiuvati da ben 4999 giudici di Pace, in decorrenza dal mese di novembre 2014 sono stati decurtati del 20% . Inoltre le ferie da 45 giorni, sono state decurtate a 30 giorni, come previsto per tutti i dipendenti Statali. Si deduce che le casse dello stato ogni mese risparmieranno ben 20.000.000,00 milioni di euro. Vale a dire che, ogni anno incluse le tredicesime non elargite, le casse dello stato risparmieranno ben 260.000.000,00 milioni di euro. Ed aggiungo che tanto altro materiale ancora bolle in pentola.

 

A: ANSA ed ai Maggiori Quotidiani Nazionali ed Internazionali.

 

C.P.C: Procuratore della Repubblica Dott. Giuseppe Pignatone a mezzo, direttore Dott. Giuseppe Tito, per gli amici, Peppino dell’ANSA.

 

Francischiello va in Pensione!

 

Dal : O Zappatore di Mario Merola, al : O Scappellatore Napolitano!!!

 

Oggetto: discorso di fine anno del Presidente sottoscritto, Pietro Sabato.

Prima di iniziare il discorso di fine anno debbo fare una premessa, spiegando che per collegare il titolo di questa lunga relazione, dovrei ricordare a Voi tutti ascoltatori, la famosissima sceneggiata scaturita dalla Guapperia Napoletana, dal titolo: O Zappatore, del 1976, interpretata egregiamente dalla buonanima del grandissimo attore Napoletano, Mario Merola, ebbene, la stessa dopo circa quaranta anni si rispecchia nei giorni nostri con i ruoli inversi, cioè il Padre, che rinnega il proprio figlio, dal titolo originale, appena sopra espresso:

O Scappellatore Napolitano…”

Pertanto, Auguro a tutti buon divertimento, di seguito le molteplici relazioni che hanno dato origine a questo discorso di fine anno 2014.

 

Lo Sputtanetor, Pietro Sabato

 

 

Roma, 17 Dicembre 2014

DA: Pietro Sabato 

A: Trasmissione l’Eredità RAI UNO -  E - mail

A: ANSA ed ai maggiori quotidiani Nazionali ed internazionali.

 

Oggetto: LO STATO è ATEO…sottotitolo: il dopo Benigni…

Egregi Signori, dalla mia presentazione sopra espressa è facile dedurre che lo Stato è Ateo, da sempre non ha mai rispettato i Dieci Comandamenti, tra questi, quello di non Rubare, quello di falsa testimonianza, e dulcis in fundo, quello di non desiderare la ROBA d’altri, tutti, riferiti anche alla RAI e compagnucci di Merenda come la Endemol Italia S.P.A. e tanti altri politici. Quindi mi chiedo, a cosa è valso sperperare quattro milioni di Euro per due serate, elargiti al nostro Roberto Benigni, che sebbene con grandissima eloquenza ci abbia profondamente eruditi in merito? Quindi, è facile dedurre, facendo riferimento alla locuzione evangelica: che ovunque ed in ogni luogo, si infrangono i dieci Comandamenti, dove inesorabilmente si predica il bene, invece si continua imperterriti a razzolare male. Provato anche da un altro episodio accaduto qualche giorno fa durante il TG andato in onda su RAI Uno, quando il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha compiuto un nobile gesto di vero Servitore dello STATO, quando all’uscita dal Quirinale ha salutato tutta la gente che Lo attendeva assiepata numerosa dietro le transenne, sollevandosi il cappello e genuflettendo con un inchino in modo riverente. Invece non si è mai scappellato, verso il sottoscritto, che da 16 anni svolge una frenetica attività politica di cui sopra è elencata una millesima parte degli altarini scoperti in prima persona, percorrendo a pedagna i molteplici piani del Tribunale di Roma e della Cassazione, e divulgati ai quattro venti e tanti altri che sono di già a conoscenza delle maggiori Istituzioni del Mondo intero, che fra poco divulgherò in modo più notorio. Fatti talmente sputtananti da farci veramente vergognare per i secoli a venire. Mi chiedo, perché tutta questa indifferenza nei miei riguardi, che invece grazie alle mie indagini, recentemente ho arrecato alle casse dello Stato un risparmio di svariati milioni di euro, menzionati appena sopra nella presentazione? Altra domanda: perché il Presidente della Repubblica riserva tutto questo astio nei miei confronti? Peraltro, disaffezione dimostrata apertamente nel discorso di ieri sera, le cui allusioni verso la mia persona lasciano il tempo che trova. Tempo addietro chiesi al Presidente Giorgio, di essere nominato Cavaliere del Lavoro, e per far ridurre la spesa per questa onorificenza di cartone, poiché trattasi di un semplice attestato di carta e senza alcun compenso in denaro, quindi, proposi che per le spese del cavallo e relativi guarnimenti, avrei provveduto personalmente, cioè, sella, stivali, speroni, redini e frustino. Pertanto si presume che l’unica motivazione per cui il Presidente Giorgio non si sia mai scappellato al mio cospetto, è attribuibile all’insano sentimento dell’orgoglio del potere, che cova ed attanaglia la Sua Persona. Quen Sabe!

Considerazione personale: alla veneranda età di 90 anni mi vergognerei di provare questi perversi sentimenti, soprattutto se fossi il Presidente della Repubblica, che invece deve accogliere e giudicare con imparzialità i propri cittadini.

Pertanto concludo, rivolgendomi a Roberto Benigni, in mancanza di queste virtù dettate dalla nostra Costituzione, si prevede una grave ed ulteriore decadenza del nostro Paese, ormai ridotto ad una bavosa lumaca che si trascina lentamente nell’orto del vicino a rosicchiare l’insalata altrui. Mi chiedo: è questa la morale che ci hai trasmesso in queste due serate? Verdure, rosicchiate e viscide, costate a tutti noi contribuenti 4.000.000,00 milioni di Euro? Tutti soldi sprecati. Ed ora occorrerebbe un lunghissimo applauso, purtroppo mi manca la platea. Fine del dopo Benigni.

Cordiali Saluti                                                                  Lo sputtanetor, Pietro Sabato

 

P.S.: Finalmente dopo sette anni si è concluso il processo Stasi, condannato giustamente a 16 anni di reclusione e ad un Milione di euro di risarcimento per la famiglia della povera CHIARA POGGI.

Di seguito un’altra relazione da ascoltare, non meno importante…

 

Roma, 3 Dicembre 2014

DA: Pietro Sabato, Presidente Nazionale del Partito Italiano Nuova Generazione, alias, il FACTOTUM dell’ITALIA.

 

A: Trasmissione La Vita In Diretta alla cortese attenzione del Dott. Liorni e del Dott. Cecchi Paone E mail

 

ANSA ed ai maggiori quotidiani Nazionali ed Internazionali.

 

Oggetto: Durante la trasmissione la vita in Diretta in data odierna si è parlato di cause condominiali, in modo superficiale, cioè, esorcizzando questo stato di fatto generato da personaggi che amano litigare per cose futili, per attrarre la propria attenzione, perché nella vita non sono riusciti a realizzarsi. Se non vado errato sommariamente, queste sono state le parole espresse dal dott. Cecchi Paone, ospite della trasmissione.

 

Egregio dott. Liorni, nel caso questo messaggio subliminale fosse stato riferito alla mia decennale causa condominiale, debbo replicare su quanto ha dichiarato il dott. Cecchi, in quanto non si tratta di gocce d’acqua cadute da un lenzuolo che non è stato ben strizzato, a cagionare la mia causa condominiale, bensì di una clamorosa truffa condominiale di ben 39.000,00 euro per il rifacimento della pavimentazione di due piccoli terrazzini di 60 mq cadauno, in parte condominiali, quindi calpestati da due rispettivi condomini, aggiungo peraltro che tali terrazzini non presentavano alcuna anomalia di infiltrazioni di umidità e di acqua, negli appartamenti sottostanti, quindi si è trattato di un abuso di potere nei miei confronti, l’unico che si è opposto a questi lavori inutili. Attualmente questa vertenza dopo 7 anni è al vaglio del CSM. Quindi se la vostra intenzione è stata quella di stuzzicare il sottoscritto, non credo abbiate trovato terreno fertile, in quanto credo di essere una persona abbastanza realizzata dal punto di vista morale, sebbene attualmente posseggo appena il mio appartamento, ma nella vita non si sa mai. Quindi non sono certo un attaccabrighe, che si diverte a creare grane per essere al centro dell’attenzione.

Intanto, per ben valutare le mie gesta, Vi invito a consultare il mio sito Web: www.nuovagenerazioneroma.it . Quindi leggendo alcuni articoli forse cambierete opinione, ripeto, ovviamente nel caso il messaggio subliminale fosse stato diretto al sottoscritto. Di seguito una mia vecchia relazione trovata pubblicata su Google, e tanto altro di più recente, per i lettori di questo supplemento questa relazione unitamente a tantissime altre, tutte veramente sputtananti, sono descritte appena a ritroso nella relazione del 1 Dicembre u.s. pubblicata nel sito web del partito.

Dopo questa mia esauriente spiegazione, senza rancore, pertanto, spero di poterVi invitare in casa mia, per  assaggiare una mia seconda specialità, quindi dopo la parmigiana: le Rame di Napoli, per fatalità, le stesse menzionate in data odierna, nella soluzione finale della ghigliottina della trasmissione l’Eredità, in onda nel preserale di RAI UNO.

Colgo l’occasione per salutare anche il Direttore, Dott. Giancarlo Leone.

Cordiali Saluti                 

                                                                                                                   Pietro Sabato

Considerazioni del sottoscritto inviate in Rai, di qualche giorno prima:

Carissimi, questo ante rivieni di imbiancate, mi sta disorientando, sono veramente in confusione, siamo in periodo Natalizio oppure Pasquale? Ulteriore domanda Lubranesca: quando finirà questa VIA CRUCIS?  Per dindirindina, vogliamo scappellarci di fronte al mio operato, con il dovuto risarcimento?

Cordiali Saluti                                                                                            Pietro Sabato

Altra considerazione postuma, sempre inviata in RAI, di qualche giorno dopo …  

Carissimi Dottori, parlando dell'eroe mitologico Ulisse, dichiarai in una precedente relazione, di non condividere il suo comportamento violento, e come è risaputo nei libri, si racconta che dopo la strage dei Proci, visse felice e contento con la sua famiglia sino alla fine dei suoi giorni. Invece un'altra versione ci racconta che Ulisse per la sua ferocia vendicativa fu esiliato.

Quindi si attende l'ultima puntata per verificare se l'autore di questa fiction si atterrà agli scritti, oppure sarà la bavosa della Rai, unitamente al suo amico delle fiction Dott. Fabrizio del Noce, il Gatto e la Volpe a darci un finale diverso.

Ovviamente ripeto, patti chiari, il sottoscritto si rispecchia in questo personaggio solo per la sua astuzia, peraltro ampiamente dimostrata nel modo diligente in cui dal 1998 ai giorni nostri dicembre 2014 ha svolto una frenetica attività politica. Considerando poi, che Ulisse è stato un personaggio mitologico, invece il sottoscritto è un vero personaggio, che da solo per sedici anni ne ha svolte di fatiche, più delle dodici di Ercole.

Concludo, con una domanda Lubranesca: Lei Direttore unitamente a coloro che in questi anni hanno tenuto le mani in pasta, Le chiedo: Voi tutti Vi siete mai scappellati di fronte al mio operato?

Cordiali Saluti                                                                                                        Pietro

 

P.S. : La Fiction di Ulisse si è conclusa con la Sua morte unitamente con quella di Menelao, trafitti ad un tempo, dalla stessa spada, ovviamente evitando tale paragone a personaggi contemporanei, come il sottoscritto, che si è dissociato in parte dalla figura di Ulisse, in quanto troppo violento, quindi, a quali altri personaggi del momento affibbiare questo ipotetico, suicidio, omicidio?

Indovinate per chi opterei? Resterà un mio segreto. Meglio dire:

Ai posteri l’ardua sentenza! E buon anno a tutti, anche agli eventuali scappellatori del mio operato politico.

                                                                                                                   Pietro Sabato 

Voce Narrante

Di seguito altre relazioni interessantissime che concludono il quadro politico di questo discorso di fine anno…

 

Roma, 6 Dicembre 2014

DA: Pietro Sabato, Presidente Nazionale del Partito Italiano Nuova Generazione, alias, il FACTOTUM dell’ITALIA

A: Fabrizio Frizzoli, (alla BANFI) presso RAI UNO Trasmissione l’Eredità, a mezzo Direttore Giancarlo Leone - E – mail

 

Oggetto: Le Rame di Napoli

Egregio Signor Fabrizio, vorrei proporLe un vecchio gioco, di cui Lei è stato il promotore: SCOMMETTIAMO CHE? Pertanto vorrei scommettere quanto segue: se raccontando questo episodio di seguito in allegato in voce narrante, lo dovesse far leggere al suo direttore Giancarlo Leone, ed ottenere il Suo permesso per essere divulgato ai quattro venti, ed inviato in Procura, in prima analisi quale sarebbe la reazione del Direttore, ed in seconda analisi a quale testa attribuire la Taglia di Ricercato! Dimostrando che il Direttore si è prima rivelato mio amico invitandomi a restare in contatto, invece si è rivelato un Giuda Iscariota, esattamente come il mio salumiere di 62 anni fa, che credevo fosse mio amico, invece ogni qualvolta che mi recavo nel suo negozio per comperare un etto di mortadella mi illudeva dicendomi: buon peso all’amico, sbattendo con violenza sulla bilancia l’incartato, e quindi la bilancia misurava circa due etti, ma un giorno mi accorsi dell’inganno, quando cambiando salumiere e chiedendo sempre un etto di mortadella le fette erano sempre cinque. Carissimi Dottori, Fabrizio, e Giancarlo, da quel giorno sono sempre stato in campana, meglio dire guardingo dai falsi amici. Per completare il racconto, dicevo, sin d’allora ero il factotum della mia famiglia, come d'altronde lo sono attualmente in politica, la mia famiglia di 62 anni fa, era composta da quattro fratelli due maschietti e due femminucce, Antonia e Dora, Elisabetta non era ancora nata, dai rispettivi genitori, che ci guardano dal Paradiso, mia madre Nicoletta e da mio Padre Vito, che durante la settimana era assente per lavoro, gestiva di proprio conto un mulino meccanico, dal lunedì sino al venerdì, in località Talsano, in provincia di Taranto. Quindi, avendo un fratello maggiore di appena tredici anni, un prodigioso fisarmonicista, tutta la manovalanza della famiglia, cioè tutte le commissioni erano sulle spalle del terzogenito sottoscritto, cioè, andare alla fontanella comunale con la mia piccola bici, che ancora ricordo la marca: ELIOS MILANO, a prelevare l’acqua potabile con due contenitori di vetro da due litri cadauno, molto pericoloso per un bambino di 10 anni, poi aiutavo mia madre a lavare i pavimenti, ed infine ad asciugare i piatti, e se ben ricordate in un’altra occasione ho dichiarato, che in quest’ultima mia prestazione casalinga mi ribellai a mia madre, ma finì male con un ceffone ed una risata di mia madre sotto i baffi, per modo di dire, mia madre era una bellissima donna, senza i baffi, ebbene, la motivazione di questo ceffone, perché mi abbassai i pantaloncini facendole vedere il pistolino, replicando che ero un maschio e non una femmina a cui delegare questo compito degradante casalingo.

Intanto, questa mia imprecazione ancora mi perseguita, in quanto alla veneranda età di 72 anni sono celibe e quindi ancora mi lavo i piatti, spazzo e lavo benissimo i pavimenti del mio appartamento. Grazie Mamma!

Carissimi Dottori Frizzoli e Giancarlo, a questo punto Vi starete chiedendo: ma il factotum quando arriva al nocciolo del problema?

Tosto Vi invito a leggere l’allegato in voce narrante…

                                                                                          Lo Sputtanetor Pietro Sabato

Voce Narrante

Dopo tutte queste vicissitudini, tutte pubblicate sia nel sito Web del Partito, che divulgate ai quattro venti, hanno suscitato un certo nervosismo tra le parti coinvolte, a tal punto che durante la trasmissione serale del 3 Dicembre c.m. dell’ Eredità, in onda su RAI UNO, il rebus finale della ghigliottina è stato:

NAPOLI – CONDUTTORE – BIONDO – PENTOLA – VERDE.

La soluzione del rebus è stata: rame.

Quindi, Le Rame Di Napoli, Il Rame è un conduttore di corrente, Il Biondo Rame, la Pentola di Rame, ed il Verde Rame.

Ma a questo punto per la Signora Sabrina che sta assemblando i miei articoli per completare la decima parte del Supplemento Propedeutico alla sceneggiatura del mio film: Maccarolo…. Politico Da Sempre… che con questi ulteriori episodi si allunga ulteriormente, commentando il rebus sopra espresso, in modo grottesco, cioè così come suole esprimersi l’On. Di Pietro, si starà chiedendo: che ciazzecca questo rebus con la politica del Maccarolo?

Ebbene carissima Sabrina, tosto ti svelo il segreto: sui cinque elementi sopra espressi, solo uno è riferito alla politica del sottoscritto, ed è il primo, cioè Le Rame di Napoli, che devi sapere non sono altro che dei dolci tipici di Napoli, ricoperti di cioccolato fondente, di una bontà indescrivibile, ma c’è solo un particolare, che si offrono nel periodo del Primo e del Due Novembre, cioè in ricorrenza dei Santi e dei Morti. Quindi, in latino maccheronico il tutto è traducibile in : chi capia capia e chi non capia, fa fibbia, cioè, ciccia. Così dicheno a Roma. Quindi Carissima Sabrina dopo questa esauriente spiegazione inserisci quest’ altra bellissima storiella prima dell’articolo di seguito in allegato…

 

 

 

 

 

P.S.: di seguito il ringraziamento inviato dal sottoscritto alla trasmissione l’Eredità, che va in onda nel preserale di RAI UNO, in seguito al consueto messaggio subliminale che tale trasmissione mi riserva quotidianamente, risalente a qualche giorno prima della relazione appena sopra espressa.

Carissimi, Vi ringrazio per avermi attribuito il titolo nobiliare di: RAMO CADETTO, in dialetto putignanese dicesi: d Ramagh Cadetto, vale a dire di una propaggine di un albero genealogico di una famiglia nobile. Presumo che se fossi nato nel Regno Unito, con tutte le fatiche che ho svolto su questa vita terrena, avendo superato di gran lunga le dodici fatiche di Ercole, sicuramente la Regina Elisabetta Seconda, mi avrebbe gratificato con il titolo nobiliare di Baronetto, come gli scarabei inglesi, detti: Bitols, inoltre sarei stato anche gratificato per la mia scelta grafica di aver creato l’icona del mio partito con l’immagine dell’Orso Grisly, tipico delle foreste del Canada, il cinquantunesimo Stato d’America, Monarchia Costituzionale del Regno Unito. Ritenendo forse con estrema ambizione, che tale simbolo del mio partito, fondato a Roma il 15 Giugno del 2000, la cui icona è costituita da un Orso Grisly che con le poderose zanne protegge quattro bambini di diversa etnia, quindi tale suggestiva icona potrebbe essere incisa in tutte le bandiere degli Stati allineati contro la discriminazione razziale, con la conseguente PACE GLOBALE. Perché nessun popolo oserebbe bruciare o calpestare una di queste bandiere, perché calpesterebbe la sua stessa immagine. Pertanto dopo questa mia forte considerazione, non troverei nessuna differenza tra i Bitols ed il sottoscritto, loro cantano in gruppo, invece il sottoscritto canta da solista, con la differenza che le mie canzoni svelano altarini che alla politica fanno molto male. Invece, il Presidente uscente Napolitano non mi ha concesso nessuna onorificenza. Illo tempora chiesi il Cavalierato, con la opzione che il cavallo e relativi guarnimenti me li sarei comprati con i miei risparmi, meglio dire chiedendo un altro prestito in banca.

Concludo augurando a tutti buon anno e felice anno nuovo. 

Cordiali Saluti                                                                                           Pietro Sabato

 

Roma, 11 Dicembre 2014

DA: Pietro Sabato, Presidente Nazionale del Partito Italiano Nuova Generazione, alias, il FACTOTUM dell’ITALIA

 

A: Trasmissione l’Eredità RAI UNO E - mail

 

A: ANSA ed ai maggiori quotidiani nazionali ed internazionali, e C.p.c.: Procuratore, Dott. Giuseppe Pignatone

 

Oggetto: La Buonanima di Nerone duemila anni fa per non far pagare le tasse ai cittadini, si inventò la lotteria Italia. Il tutto è stato raccontato dal Presentatore Fabrizio Frizzi durante le diverse opzioni della trasmissione in indirizzo.  

 

Egregio Dott. Fabrizio Frizzi, magari le tasse da pagare fossero nei giorni nostri contenute solamente nelle lotterie di Stato, come ai tempi di Nerone, ma facendo i calcoli fra Imu Tari, e le bollette della AMA, per un piccolo appartamento di mia proprietà, non mi basteranno 500,00 euro, che ovviamente pagherò maggiorate nel mese di gennaio 2015 se la banca mi concederà un altro prestito. Quindi non vorrei pensare che questo suo messaggio subliminale fosse riferito alle mie varie denunce, tra cui quelle presunte contro i giochi delle lotterie di Stato, di cui questa mattina con una relazione di 73 pagine ho divulgato ai quattro venti, ed ho informato anche il Procuratore della Repubblica, Dott. Giuseppe Pignatone, visto che ha fatto trenta, faccia anche trentuno, così dicheno a Roma, quando si desidera veramente completare un opera di sputtanamento generale. Quindi tosto ti svelo che se malauguratamente il nostro direttore, Antonio Tagliaferri dei giochi di Stato, si dovesse comportare come Nerone, conoscendo bene il soggetto storico, che se avesse saputo della tecnologia che abbiamo oggi a disposizione, caro Frizzi, oggi sulla terra gli uomini si conterebbero con le dita di una sola mano, perché Nerone, avrebbe messo a stecchetto in modo esasperato tutti i suoi sudditi, che quindi, si sarebbero estinti per fame, e quindi noi due oggi non saremmo neppure interpreti di questa relazione. Quindi, grazie ANTONIO della Sua presunta onestà! Basti pensare che le mie denunce divulgate questa mattina via E mail, hanno fatto così tanto rumore che il settore raccomandate delle Poste Italiane è andato in tilt, e quindi non ho potuto inviare le raccomandate  al CSM, al Parlamento Europeo, ma ho avuto l’accortezza di recarmi personalmente presso il tribunale di Roma in piazzale Clodio, 12 e depositare nell’apposito ufficio protocollo la mia relazione denuncia di ben 73 pagine, accuratamente assemblata da una spirale di plastica, indirizzata personalmente al Procuratore Dott. Giuseppe Pignatone.

Concludo, pensando che ai tempi di Nerone sicuramente sarebbe sopravvissuta la ENDEMOL ITALIA S.P.A. ed i suoi compari, abituati a succhiare le idee altrui per arricchirsi, e la matrigna RAI con la collaborazione della Bavosa dall’alto del Colosseo a gestire la situazione giocando a fare la gnorri.

Cordiali Saluti                                                                  Lo sputtanetor, Pietro Sabato

 

Roma, 24 Dicembre 2014

DA : Pietro Sabato

A: In assoluta esclusiva per - RAI UNO Trasmissione l’Eredità a mezzo E mail Dott. Giancarlo Leone.

Oggetto: nessuno, uno, centomila. Opera Pirandelliana di grande successo del 1926, che  riferita all’operato politico del sottoscritto, presumibilmente potrebbe essere interpretata così: Pietro Sabato, NESSUNO (personaggio ignorato da tutti) navigando per i flutti, è riuscito da solo a portare in porto un transatlantico come se fosse stato attorniato da un equipaggio composto da centomila marinai.

 

Egregio, mi riferisco alla soluzione finale della ghigliottina della trasmissione l’Eredità del 20 dicembre scorso, cioè:

STUDIO – ARTICOLO – RADIO – NESSUNO – FORMULA – LA CUI SOLUZIONE è STATA : UNO

Quindi evitando alcuna ipocrisia, è tacito dedurre che l’opzione, Nessuno è stata affibbiata al sottoscritto, presumo, volendolo paragonare all’opera Pirandelliana: Nessuno, Uno, Centomila, ed essere quindi paragonato al protagonista dell’opera: lo Strozzino, Vitangelo Moscarda, che per essere stato deriso dalla sua consorte per un difetto fisico, cambia atteggiamento umanitario, diventando da strozzino a benefattore, elargendo i suoi beni alla povera gente e devolvendo tutti i suoi averi alla chiesa. Quindi, paragonabile ad un San Francesco del secolo scorso.

Ma in questo personaggio sinceramente mi riconosco ben poco, primo, perché non ho mai prestato soldi a strozzo, secondo, non sono stato figlio di un banchiere, ma di un umile calzolaio, che pur con la sua umile professione artigianale ha lasciato ai suoi cinque figli una modesta e dignitosa eredità quantificabile in qualche migliaia di euro cadauno, che per quanto mi riguarda ho interamente lapidato per la politica ed è vero anche per fare beneficenza a Valentina, una ragazza Nigeriana che risiede in Francia da 8 anni, con un suo connazionale, quindi, una famiglia composta dai rispettivi genitori e tre bambini, tutti bellissimi bambini di COLORE, per evitare inutili allusioni. Inoltre ho elargito modeste cifre di denaro a molteplici associazioni onlus cattoliche e non, sparse nel nostro disordinato Paese, sebbene conscio che in alcune di queste associazioni si possa covare sentore di truffa, ma il Vangelo insegna di fare la carità e di non badare a chi la fai. Quindi questa mia vocazione è innata da sempre, e non perché qualcuno mi abbia offeso per alcuni difetti fisici, anzi ultimamente una bellissima ragazza venticinquenne laureata mi ha chiesto in sposo. Direi quindi che per un settantaduenne squattrinato come il sottoscritto è veramente il massimo delle lusinghe, ma se avessi accettato, presumo che il mio matrimonio sarebbe durato appena una settimana, dovendo sostenere una famiglia con la mia pensione di 1030 euro mensili, che detratte le ritenute fiscali, interessi passivi, per i relativi prestiti che dovrei estinguere nel gennaio del 2017, attualmente riesco a percepire nette appena 320,00 euro mensili, con la consolazione di aver già detratto le spese condominiali mensili di 175,00 euro. Pertanto moralmente avrei superato il latifondista buon Silvio Belusconi, che a settantasette anni ha una convivente più vecchia, per modo di dire, di trenta anni.  Peraltro, non credo di essere impazzito come Vitangelo Moscarda, per aver ricevuto offese per il mio aspetto fisico, e quindi di aver lapidato per questo motivo il mio modesto patrimonio, il tutto invece è stato motivato da un gravissimo reato, cagionato da un male affare in cui sono stato coinvolto nel mio stesso condominio, vittima di una esosa truffa condominiale, che per far fronte a questa esosa ed ingiustificata spesa, sono stato costretto a vendere anche il mio più prezioso gioiello, un piccolo appartamento sito nelle montagne d’Abruzzo, e dallo Stato, cioè dalla Giustizia a tutt’oggi, dopo otto anni, non ho ancora ricevuto alcun sostegno, avendo precedentemente ricevuto dal tribunale solamente le solite supercazzole, definite con due ricorrenti parole: IRRICEVIBILE ed INAMMISSIBILE, seguite con l’archiviazione del caso.

Quindi più che un pazzo scellerato che lapida i suoi averi, la mia figura si possa  invece paragonare ad una vittima del Potere, contro cui fino ad adesso a conti fatti sembrerebbe di essermi difeso abbastanza bene, sputtanando ai quattro venti molteplici altarini. Ovviamente spero che non vorrà egregio Direttore che ripeta per l’ennesima volta tutte le mie performance seguite da vere e proprie vittorie politiche, che da NESSUNO (essendo stato ignorato da tutti) navigando per i flutti, ho portato in porto da solo un transatlantico, come se fossi stato attorniato da un equipaggio di centomila marinai. Quindi,  mi consenta Direttore, di accreditarmi anche le recentissime dimissioni del Capo dello Stato, Francischiello lo scappellatore, che finalmente se ne va in pensione! Poverino che in 9 anni di Presidenza non si è mai accorto della corruzione che circolava nel nostro Paese e che gli 8677 Magistrati, sotto la Sua diretta giurisdizione, coadiuvati da ulteriori 4999 giudici di Pace, che tutti, da mane a sera oziavano girandosi i pollici, e rinviando al giorno dopo, per modo di dire, cioè di anno in anno gli 8.000.000 di cause inevase, ingolfando il motore del nostro Paese. Facendo retrocedere il nostro paese agli occhi del mondo intero, alla stregua di un Paese del quarto mondo.

Concludo, in barba al povero Vitangelo ed all’opera Pirandelliana, espressa in oggetto, mi auguro che sia rispettato il risarcimento iniziale dal sottoscritto richiesto, altrimenti mi rivolgerò alla signora Camusso della CGL, per gli stipendi arretrati e liquidazione dovuta per aver servito in modo zelante il mio Paese da ben sedici anni.

Di seguito un diversivo comico, animato da un monologo tra il presidente Pietro e l’inseparabile Gelsomino, il factotum immaginario di casa Sabato.

Scena n.1 – Pietro è nel suo studio e si accinge a chiudere il discorso di fine anno, e decide di chiamare in causa Gelsomino, il suo inseparabile coinquilino, e lo chiama restando seduto di fronte alla sua scrivania.

Pietro

Gelsomino, cosa stai facendo?

Gelsomino risponde:

Come non lo sai?  Sto cucinando le lenticchie e lo zampone, chissà ci porti fortuna, con la speranza di rimpinguare la casse di questa casa, ormai da molto tempo a secco.

Pietro

Carissimo Gelsomino, beato te che ancora credi alle favole, invece ritengo di reagire a questa indifferenza burocratizzata dai nostri politici. Quindi ti esorto a prendere la penna e prepara immediatamente una Vertenza Sindacale indirizzata alla Dott.ssa Camusso della CGL, e denuncia Lo stato Italiano, giustificando il mancato pagamento degli stipendi e relativi contributi negati al sottoscritto, da ben 16 anni di attività politica, più i danni morali, perché non ho potuto prendere moglie per essermi impegnato anima e corpo per questa professione politica, e per aver prosciugato i miei risparmi, unitamente alla mia pensione, che da 1030 euro mensili, come appena sopra dichiarato, con tutti gli interessi passivi, i vari prestiti acquisiti, e la esosa rata mensile condominiale di euro 175,00, percepisco attualmente 320,00 euro al mese.

Gelsomino

Carissimo Presidente, io preferirei continuare a cuocere le lenticchie, mi danno più fiducia, che sprecare tutto questo tempo per scrivere questa vertenza.

Pietro

Carissimo Gelsomino sono pienamente d’accordo, dalle rape non si ricava sangue.

Cordiali Saluti e buon anno a tutti.

                                                                                          Lo sputtanetor, Pietro Sabato

P.S.: Dopo il discorso di commiato del Presidente Napolitano, ascoltate cosa ha replicato il Beppe Grillo, nel buio di una cantina, ha dichiarato che questo è un mondo di ladri, ovviamente escludendosi da questa lista, invece lui è il primo ladro della lista, che si è impossessato del mio referendum, quello del maggio 2007, trafugatomi e poi presentato in cassazione nel mese di settembre 2007, insieme agli onorevoli, Fausto  Bertinotti e Antonio di Pietro. Però, conoscendo bene i miei polli, il mio referendum è stato preventivamente vidimato da un ufficiale postale con un francobollo di 70 centesimi. Prova inconfutabile. Si tratta del referendum di decurtare del 50% il numero dei Parlamentari e di mandare a casa tutti i parlamentari dopo due legislature, infatti i Proci, compresi i 180 parlamentari grillini, non si sono decurtati e sono ancora tutti seduti attaccati alla rispettive poltrone a bivaccare nella casa di Ulisse. Invece questo oltre ad essere un mondo di ladri è anche un mondo di ipocriti.

                                                                                           Lo sputtanetor Pietro Sabato