Roma, 9 giugno 2019 - Aggiornamento in Nota delle ore 9,16

Roma, 4 giugno 2019 sono le ore 21,28

DA: Pietro Sabato, nato a Putignano 11 /04/ 1942 - residente in Via Cropani, 49 00118 - ROMA. Presidente Nazionale del Partito Italiano Nuova Generazione.

A: Direttore di RAI UNO, Dott. Fabrizio Salini a mezzo E - Mail diretta

C. C.: ANSA

Oggetto: le opzioni inviate al sottoscritto durante l’odierno preserale, dalla trasmissione Reazione a Catena, condotta Marco Liorni, sono state le seguenti: Colpo Gobbo… Segnale di Stop… Intelligenza artificiale… i Castelli della Loria… invece la soluzione dell’intesa vincente è stata la seguente: carta canta… Doppio senso… Pezzo, Scheggia, Fulmine.

Egregio Direttore, sono prontissimo ad obbedire al vostro segnale di stop, in attesa della vostra carta canta, cioè, l’argian, il cui rovescio della medaglia, meglio dire il doppio senso più coerente, potrebbe riferirsi anche alle recentissime relazioni inserite nel sito che, anch’esse hanno un valore, in quanto intese nella versione di: carta canta.

Concludo sperando di fare il fatidico colpo gobbo e grazie per il complimento, per essere stato un fulmine nell’inserire in pochissimi giorni nel sito web del partito cica 1700 pagine di testo, grazie anche all’intelligenza artificiale dei computer, ma vi garantisco che è una grande fatica di concentrazione, pertanto, per cortesia risparmiatemi il lavoro di inserimento delle satire, oltre ad essere parecchie è molto laborioso inserire delle immagini rispetto ad un testo dattilo scritto, quindi, dopo tutta la fatica per inserirle, mi duole il fatto di doverle cancellare, ovviamente, in caso si dovesse quagliare. Altro, facendo riferimento ad un secondo doppio senso, cioè riferito alla soluzione dell’intesa vincente: Pezzo, Scheggia, Fulmine, vorrei augurarmi che sarete veloci nel definire in pochissimo tempo questa estenuante controversia. Intanto da oggi sino al 12 giugno p.v. ripeto, non inserirò le relazioni nel sito, obbedisco per l ‘ennesima volta al vostro Segnale di Stop, Vedremo se trattasi della millesima buca. La speranza è l’ultima a morire. Quindi, fatemi sapere se devo o meno inserire le immagini delle satire nel sito Web del Partito. Si quaglia o non si quaglia?

Cordiali Saluti, Pietro Sabato

Nota del 9 giugno 2019 delle ore 9,16

Egregio Direttore, la scorsa serata ho dimenticato di commentare il vostro messaggio espresso in oggetto: “i castelli della Loira”, una meraviglia medievale, che mi dispiace dover prevedere che, con lo scioglimento dei ghiacciai sarà totalmente sommersa dalle acque del fiume Loira, che la lambisce, infatti questo fiume che attualmente è navigabile se l’uomo non interverrà a canalizzare la maggior parte della portata delle sue acque verso bacini artificiali, sarà una catastrofe. Non possiamo restare con le mani in mano a guardare cosa accadrà in futuro. Invece, sarebbe opportuno riflettere, quindi, se tutta questa acqua invece di farla sfociare inoperosamente nell’Oceano Atlantico la dovessimo canalizzare verso i luoghi più siccitosi del nostro Pianeta, si può dedurre che cesserebbe l’attuale esodo di popolazioni verso i paesi più sviluppati, cioè, ciò che attualmente accade nel nostro mediterraneo, e ciò che sta accadendo in questi giorni ai confini degli USA e del Messico. E’ vero, queste sono notizie ripetitive, ma è anche vero da notizie trapelate durante una trasmissione televisiva della RAI, che Ingegneri Giapponesi per evitare le frequenti piene dei fiumi, che provocano ingenti danni al territorio, hanno da tempo provveduto, a mettere in atto la mia stessa tecnica, cioè, quella di far defluire le acque dei fiumi in piena verso bacini artificiali. Quindi, perché non avvalersi della stessa tecnica da adottare su tutti i corsi dei fiumi del mondo? Questa è l’unica soluzione sia per debellare definitivamente la sete e la fame nel mondo, che per climatizzare il nostro Pianeta Terra. Basta ricordare che il 99,25% delle acque dolci del Pianeta Terra finisce inoperosamente nei mari salati. Invece è questo il petrolio bianco che invece dobbiamo trasferire nei deserti e nei posti più siccitosi del mondo.

Concludo, evocando per l’ennesima volta: assetiamo tutti i mari del mondo, PLEASE!

Pietro Sabato